giovedì 25 aprile 2013

SMARTRISER: Intervista a Mauro Valsecchi

Oggi parliamo di SMARTRISER XM1 con un’intervista a Mauro Valsecchi, responsabile del Team SMARTRISER che ha sviluppato il prodotto.


D: Ciao Mauro, molto semplicemente, cosa vi ha portato a progettare un riser dalle caratteristiche estreme come l’XM1?
R:
Ciao, intanto voglio ringraziarti a nome di tutto il team per questa opportunità che Arcieri Italia offre a Smartriser per spiegare più in dettaglio le caratteristiche di XM1. Ti direi soprattutto la passione per la ricerca di soluzioni avanzate in un campo che difatti è fermo da molti anni. Se si escludono progetti di vera innovazione, come ad esempio il Fiberbow 5.99, il modo di costruire il riser in metallo fresato, tra i primi lo Spigarelli 1300 Club dei primi anni Novanta, è difatti immutato da circa una ventina d’anni. Con l’XM1 abbiamo cercato una decisa evoluzione del concetto tecnico-strutturale-progettuale della prestazione pura fornita del riser, che è chiaramente il cuore del sistema arco, stravolgendone e ripensandone fin dalla base il concetto costruttivo.


D: Prima di tutto, perché l’utilizzo dell’Idraulica?
R:
L’Idraulica viene spesso utilizzata in alcuni ambiti progettuali anche proprio per l’abbattimento deciso delle vibrazioni. L’utilizzo di tale sofisticazione tecnica nel riser ci permette una sensibile riduzione delle vibrazioni ad alta frequenza che si sviluppano durante il tiro. Il target di progetto con il sistema HFVD - High Frequency Vibration Dampening -che abbiamo realizzato con XM1, ovvero l’aspetto idraulico unito ad una struttura composita metallo-carbonio, ci ha permesso di ottenere un riser estremamente rigido e leggero, e al tempo stesso con una minima vibrazione residua al rilascio.

D: Appunto, parlaci degli elementi di carbonio inseriti nel riser, decisamente caratteristici. 
R: Le quattro piastre presenti su XM1 hanno molteplici funzioni, in primis quella strutturale e non, come pensano alcuni, di finitura estetica. Il telaio metallico di XM1 è il più leggero mai prodotto finora fra i riser fresati. Diciamo pure che l’XM1 senza le piastre in carbonio UD (Unidirezionale – n.d.r.) avrebbe significativi momenti flettenti e torsionali rispetto ad un comune prodotto fresato. Le sezioni metalliche che si trovano sotto le piastre e che creano anche le quattro camere per l’inserimento dei fluidi, sono estremamente sottili per contenere il peso globale della struttura. La prestazione strutturale è difatti completamente supportata dalle piastre in carbonio. Queste piastre, nonostante le viti Torx presenti sulle parti esterne, non sono disassemblabili dal riser, essendo unite ad essa con un collante bi-componente estremamente forte, addirittura fresabile una volta polimerizzato, e che viene utilizzato abitualmente nelle costruzioni aeronautiche. La parte in carbonio UD, oltre a contenere il peso globale del riser, contribuisce in maniera sensibile anche all’abbattimento delle vibrazioni. Questa soluzione conferisce un aspetto caratteristico al riser e diverso da tutti gli altri, ma il fattore estetico è solo conseguente. Tutto questo ci ha permesso di ottenere una struttura estremamente leggera, un chilo esatto, ma allo stesso tempo rigidissima.

D: Certo che si tratta di un prodotto tecnicamente molto esasperato ma anche purtroppo, a detta di alcuni, decisamente costoso.
R: Chiaramente i costi di realizzazione di XM1 sono molto superiori a quelli di un convenzionale riser fresato e questo di certo non ne fa, purtroppo, un riser per tutti, ovvero da grandi numeri. Basti pensare che in un prodotto tradizionale, ottenuta la forma voluta con la lavorazione a CNC, dopo la fase di lucidatura risulta praticamente finito e pronto per la colorazione finale. Con XM1 invece siamo solo all’inizio del processo. Le quattro piastre in carbonio, ad esempio, oltre al costo intrinseco della lastra, impongono un taglio estremamente preciso, con una misura di profilo centesimale per poter dare la prestazione cercata. Tutti i componenti della bulloneria tecnica sono realizzati in Ergal direttamente in Smartriser e persino le Grip sono fresate a CNC per garantire accoppiamenti perfetti alla struttura.

D: Certo che questo comporta un significativo aumento dei costi di produzione.
R:
Si, come dicevo questo è purtroppo conseguente a tutte le lavorazioni, sia in quantità e precisione delle stesse e conseguenti operazioni di assemblaggio che un riser convenzionale non ha. Se si pensa che abbiamo due azioni di taglio, metallo e carbonio, con costi di materiale di base già di parecchio superiori, un’operazione di incollaggio molto onerosa che impegna tre operatori sul riser, con mansioni necessariamente distinte e che comprendono la preparazione delle parti di contatto fra gli elementi, l’applicazione precisa delle piastre e i serraggi, le puliture che vanno eseguite immediatamente e il tempo globale dell’operazione stessa, si capisce che questo è un processo completamente diverso per ottenere il prodotto finito.
A ciò vanno aggiunte poi le azioni di finitura a processo completato dove impieghiamo soluzioni solventi a base di carbonio e ossigeno per togliere i residui di collante e i test di tenuta delle camere.

D: In pratica fate tutto in casa… 
R: Si, quasi tutto. Anche la la bulloneria in Ergal è auto prodotta in Smartriser ed anche le Grip, realizzate da un massello in legno di Iroko per poter ottenere delle geometrie molto sottili e senza rischi di rottura dei profili, essendo un legno a fibra corta e molto duro. Ci tengo però a confermare che la produzione è totalmente realizzata in Italia e anche questo porta a costi chiaramente superiori rispetto ad un prodotto costruito all’estero, in Estremo Oriente ad esempio, ma non solo. Diamo fuori solo alcune lavorazioni come la verniciature delle Grip, verniciate a mano, la verniciatura delle piastre in carbonio e l’anodizzazione, eseguita in Classe 15 (ad alto spessore – n.d.r.).


D: Ma non pensate che il prezzo finale risultante di XM1 alla fine sia “troppo pesante”?
R:
Con XM1 abbiamo voluto produrre un riser al vertice del mercato, senza compromessi sulla qualità sia in termini di prestazioni pura sia di livello per le finiture estetiche. Certo il prezzo conseguente è di rilievo ma ancora capibile e sostenibile sia per il professionista sia e per l’arciere che non bada a compromessi. Se poi si pensa che con XM1 il cliente può cambiare solo il riser senza dover cambiare anche i flettenti (l’attacco è di tipo ILF – n.d.r.), la spesa complessiva non è così lontana da altre soluzioni di altri produttori presenti sul mercato. Del resto, scusandomi per la chiara ovvietà dell’affermazione, le “Super sportive” costano di molto di più rispetto ad auto medie, anche se entrambe le tipologie hanno quattro ruote, tutto il resto e magari di dimensioni in lunghezza similari, ma di qualità e prestazione del tutto ovviamente inconfrontabile nelle prime rispetto alle seconde, insomma non sono la stessa cosa...

D: A proposito di “Super Sportive”, su alcuni forum esteri XM1 è stato descritto come una sorta di Ferrari, di Pagani Zonda dei riser…
R: Si è vero, e questo ci ha fatto un immenso piacere. Del resto abbiamo realmente fornitori in comune con la Casa di Maranello…

D: Ora parliamo di prestazioni.
R:
Più che parlarti di test e descriverti funzioni algoritmiche di rendimento percentuale, parlano i risultati già ottenuti da XM1 in gara, anche in ambito internazionale. Per sviluppare appieno il progetto abbiamo iniziato alcuni mesi fa a fornire la squadra Senior della Juvenilia, composta da Marco Morello, Alberto Zagami e Luca Picchio. Questa operazione ci ha ripagato con due importanti titoli italiani, avendo i ragazzi vinto il titolo di Classe e l’Assoluto a Squadre ai campionati italiani Indoor di Rimini lo scorso febbraio. Alberto Zagami poi ha recentemente conquistato un prestigioso quarto posto a Nimes. Sempre Zagami, con Luca Palazzi, altro atleta di punta della “nostra” squadra, sono stati selezionati per rappresentare l’Italia ai Campionati europei Indoor svoltisi in Polonia a fine febbraio, e ci hanno regalato una splendida medaglia di bronzo. Zagami e Morello sono stati convocati per le gare di valutazione degli azzurri al centro tecnico federale di Cantalupa. Posso affermare che la “Struttura XM1” funziona.

D: Sicuramente nomi di primo piano…
R:
Si, sono grandi atleti, e grandi persone, con cui si è lavorato e si lavora in un rapporto umano molto stretto e ai quali si è aggiunto ad esempio David Pasqualucci, terzo assoluto ai recenti campionati italiani di Rimini e componente dalla Squadra italiana Juniores e molti altri fra i quali di recente due atlete della squadra nazionale Para femminile, Elisabetta Mijno e Mariangela Perna. XM1 convince, e non solo per l’aspetto composito-idraulico, c’è tanto altro in termini di soluzioni tecniche che gli atleti, di qualsiasi livello, apprezzano molto…

D: Cosa ad esempio?
R:
Tante cose. Ad esempio il sistema Quick Click è molto apprezzato. Un sistema che permette una precisa gestione dei valori di tiller e potenza senza l’utilizzo di alcuna chiave e che inoltre evita di perdere l’allineamento flettenti durante le variazioni di carico, ma non solo. Questo sistema permette infatti un grande vantaggio all’arciere che cerca di sviluppare più potenza perché consente di aumentare i valori di precarica (da +11 a -7% - n.d.r.) a piccoli passi, con grande precisione e continuità.
Per spiegare meglio; poniamo che un arciere voglia aumentare la potenza dell’arco per poter avere e sfruttare un tiro più teso. Oggi “scende con le precariche, ad occhio” dovendo poi riallineare i flettenti, avendo nell’operazione “mosso” i gruppi ai pocket e soprattutto ricostruire la propria sequenza di tiro con una maggiore potenza installata. Con l’XM1 può farlo invece con progressione, precisione e continuità e, soprattutto, senza commettere gli errori di tecnica tipici che chiunque di noi normalmente farebbe nel gestire potenze superiori a cui non si è abituati, durante il tiro, come trazione, ancoraggio poco stabile, tempi di uscita dal clicker ecc. Una situazione reale sarebbe invece impostata così: si inizia a Zero, la settimana dopo si va a + 1 Click, la settimana successiva va a +2 Click ecc. , dandosi il tempo di gestire la potenza superiore a piccoli passi. Alla fine l’arciere si trova in mano un arco più potente. ma soprattutto sapendolo gestire al meglio, ottiene il risultato con progressione quindi con minore fatica e maggiore resa globale, e senza dover cambiare la propria impostazione di tiro.

D: Anche questa è vera innovazione, soprattutto il fatto di poter muovere il componente, ad arco scarico, semplicemente con le dita…
R: Si, e sottolineo, solo ad arco scarico. Ma c’è altro, come ad esempio i batticliker in carbonio che producono una rumorosità più “secca” rispetto ai convenzionali in alluminio. Questo dettaglio è di fondamentale importanza per aiutare l’arciere ad evitare l’odiatissimo sotto-clicker in gara, ove spesse volte vi è parecchio rumore di fondo e si è distratti dalle chiusure dei clicker degli altri. XM1 poi possiede l’LC (Limbsaver- Cradle – n.d.r.), che permette sia una maggiore resa del flettente, con una zona di appoggio flettente-riser molto più ampia rispetto ad altri prodotti, sia di preservarne al meglio l’integrità strutturale sotto “fatica”, tutti gli accessori disponibili, come vedi, nulla è stato trattato con “convenzionalità”, ma si è completamente ripensato ogni “comparto” del riser.

D: Cambiando argomento, essendo voi una realtà molto giovane, che rapporti avete con gli altri produttori italiani?
R:
Di assoluto rispetto e stima. In molti casi poi sono veri e propri amici. Questo come sai è un mondo molto piccolo, ci si conosce tutti. In Italia si producono davvero ottimi riser che nulla hanno tecnicamente da invidiare alle produzioni di punta americano-coreane, anzi. Se pensiamo ai Best, ai By Bernardini, ai Fiberbow, agli Spigarelli, si capisce bene che l’Italia è una vera Potenza arcieristica, non solo in termini di atleti e loro prestazioni, ma anche di produttori che credono e investono in questo meraviglioso Sport. In quanto alla nostra realtà ti direi giovane si, ma ci tengo a sottolineare che sono stati spesi ben due anni di sviluppo e test prima di iniziare la commercializzazione di XM1. Con XM1, l’avventura è partita all’inizio del 2011.

D: A tuo parere, quali sono le caratteristiche di base di XM1 e la “sensazione” trasmessa durante il tiro?
R: Una prima caratteristica peculiare di XM1 è un setting estremamente rapido, difatti una grande facilità e reattività del riser nelle fasi di messa a messa a punto sulle caratteristiche e specifiche dell’atleta. Rispetto ad altri prodotti XM1 possiede un arco di misure/valori ideali molto ampio, come ad esempio i valori consigliati di brace-height molto più ampi rispetto ad altri progetti, quasi un pollice, e ciò grazie alla estrema rigidità consentita dal riser. Durante il tiro poi, sia da chi lo usa da tempo sia, come anche riportato da recenti opinioni, da parte di nuovi clienti, sono le particolari sensazioni di completa stabilità, di bilanciamento, “consistenza” e spinta, unita alla leggerezza ideale del riser, pari, come detto sopra a un chilo esatto a rappresentare la caratteristiche di maggiore peculiarità. In pratica XM1 è definibile come un riser in puro carbonio UD ad alte prestazioni, c’è infatti carbonio e carbonio, ingabbiato nel metallo e poi anche l’estetica, la finitura di alto livello, ha incontrato il favore della maggior parte degli arcieri.

D: Parlaci delle versioni disponibili di XM1.
R: Si certo. XM1 è prodotto in diverse versioni di finitura e in due configurazioni tecniche di base, Olimpico e Arco nudo, nelle configurazioni XM1 ST, XM1 STL e le versioni PLUS, totalmente personalizzabili da parte del cliente. Tengo a precisare che non vi sono differenze prestazionali/strutturali fra le varie versioni e la differenza è solo in termini di caratterizzazione estetica e possibilità di personalizzazione e finitura del riser. L’ST, ovvero la versione Standard, è prodotta in sette tinte anodizzate lucide e con una finitura delle piastre in carbonio di tipo semilucido naturale. In questa versione la bulloneria in dotazione, sempre in Ergal, è fornita in colore Titanio lucido. La versione STL possiede identica dotazione, compresa la Grip in Iroko, di un caratteristico colore grigio verde, ma le piastre in carbonio, a differenza dell’ST, sono verniciate con un trasparente lenticolare ad alta riflettenza. Infine la versione Plus.

D: Appunto. In cosa si differenzia la versione Plus dalla ST/STL?
R: L’XM1 Plus è costruito esclusivamente su ordinazione. Questa versione, oltre a essere disponibile con altre tre tinte caratteristiche in finitura micro sabbiata, è difatti totalmente custom. Combinando le attuali possibilità di personalizzazione si ottengo 15.120 combinazioni differenti di base, ma in realtà sono molte di più. In pratica potrebbe essere possibile che non esisteranno mai due XM1 Plus totalmente identici. Nel Plus si possono scegliere il colore del telaio, in dieci colori tra satinato e lucido, il colore della bulloneria, che in aggiunta al Titanio è prevista attualmente anche in rosso o in blu Ergal anodizzato, tre finiture differenti per le piastre carbon (Naturale, Lucida verniciata o Sabbiate opache – n.d.r.) e la possibilità di scegliere fra una serie di Grip con diverse finiture. Questa versione inoltre viene fornita di serie con una seconda Grip non verniciata (disponibile anche per ST/STL come accessorio – n.d.r.), per essere modificabile a piacimento dall’atleta senza dover rovinare la prima Grip di dotazione, due piastre batticlicker in carbonio di lunghezza differente e altri accessori quali il Flag design, ovvero la caratterizzazione nazionale apposta nella parte superiore del riser, lato esterno-finestra.

D: Come vanno le prime consegne?
R:
Molto bene, stiamo consegnando i primi pezzi sia in Italia che all’estero, ma i tempi di consegna che possiamo garantire oggi sono intorno al mese dalla conferma d’ordine, un tempo che si allunga per le versioni Plus. C’è tanto interesse, in tutto il mondo, e i clienti purtroppo devono attendere un po’ di più rispetto ad un prodotto di larga diffusione, anche se per i clienti Italia cerchiamo di essere più rapidi. Comunque ci stiamo organizzando per ridurre il tempo di attesa.

D: Bene, ora siamo riusciti a inquadrare meglio il prodotto. Che cosa ci possiamo aspettare “domani” da Smartriser?
R:
Sicuramente anche nuovi altri prodotti, ma che seguano sempre la stessa filosofia progettuale di XM1, ovvero di eccellenza nelle prestazioni, innovazione e finitura. Intanto per chi volesse approfondire ancora di più l’argomento, consigliamo un “giro” su www.smartriser.it , ove abbiamo lasciato grande spazio sia alle spiegazioni tecniche del riser, con anche una sezione dedicata alle principali fasi di lavorazione, sia alle immagini dei prodotti finiti. Grazie e buone frecce a tutti.



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