mercoledì 23 maggio 2012

La gestione delle fluttuazioni attentive nel tiro con l’arco

Un estratto da "La gestion des fluctuations attention nelles en Tir à l’Arc" tradotto da Stefano Vettorello.

La caduta di attenzione in tutti gli sport, e nel tiro con l’arco in particolare, comporta
un lento, inavvertibile deterioramento della prestazione che si manifesta ad un certo punto della competizione, opera in modo continuo, ma subdolo, nel prosieguo della stessa ed è apertamente visibile solo molto tempo dopo, quando spesso l’esito della gara è inesorabilmente compromesso e a poco valgono gli interventi del tecnico. L’autore, dopo aver definito il concetto di attenzione e analizzato le sue fluttuazioni, invita i tecnici a trovare, con l’aiuto del proprio atleta, i segni premonitori di questo calo di attenzione per prevenirne l’effetto negativo. Metodologicamente l’autore offre una serie di spunti per l’analisi sul come e dove potrebbero innescarsi queste fluttuazioni dell’attenzione, collegandole alla sfera tecnica, tattica e motivazionale in cui si trova ad agire l’arciere. I possibili indicatori della fluttuazione dell’attenzione, una volta individuati, possono consentire la creazione di “scenari di riserva” da utilizzare nel corso della competizione per intervenire tempestivamente sul proprio atleta, quando le possibilità di successo non sono state ancora compromesse.
Negli sport di combattimento, a volte, si registrano importanti variazioni nell’impegno nei lottatori, negli sport collettivi, errori di attenzione e si osservano fenomeni simili in altri numerosi sport: pugili che dimenticano di proteggersi nel corso del match, ciclisti che si scordano di pedalare, cestisti che sembrano ignorare gesti semplici, ripetuti mille volte in allenamento, ginnasti che perdono il filo della loro sequenza, amnesie su elementi essenziali per il raggiungimento dei risultati come punteggi e tempi.
In tutti gli sport è necessario che gli atleti impegnati nella realizzazione della loro prestazione siano presenti, impegnati, vigili nel pensare alle caratteristiche principali della loro attività, al fine di portare a termine il proprio piano d’azione. L’alto livello è ancora più esigente, non sopporta il più piccolo difetto: il minimo rilassamento, un minuscolo scarto e la sanzione è immediata.
Il tiro con l’arco è un’attività particolarmente sensibile a questo fenomeno perché, per ottenere risultati, l’attenzione richiesta è determinante, oltre ad esserne una delle principali caratteristiche.
Le attuali regole di gara hanno ridotto il numero di frecce tirate e nell’alto livello internazionale il minimo scarto di punteggio è punito pesantemente. L’articolo vuol mostrare come gli allenatori debbano gestire le fluttuazioni dell’attenzione degli arcieri, perché questo è anche l’aspetto cardine della disciplina.

Introduzione.

Nella mia rappresentazione, la nozione di concentrazione fa riferimento più a uno stato generale di pervasività, di veglia psicologica (N.d.T. stato che consente di governare le emozioni e guidarle nelle direzioni più opportune), mentre il concetto di attenzione si associa piuttosto a un punto definito. Secondo me, non si può prestare attenzione se non si è concentrati. Si può tuttavia essere concentrati e far variare l’attenzione in funzione della situazione. È ciò che io chiamo fluttuazioni attentive.

Non ci sono frecce mal tirate, ma solo frecce mal preparate” Darell Pace

IL MANTENIMENTO DELL’ATTENZIONE È UN PROCESSO FONDAMENTALE.



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